Partecipare per RappresentareCome nei numeri precedenti, è un tema d'attualità a suggerire un focus, un filo conduttore fra gli argomenti trattati nella rivista.

Questa volta sono all'attenzione due termini, due cardini della vita sociale: "partecipazione" e "rappresentanza", dimensioni fondamentali nello scenario odierno segnato dall'urgenza di cambiamento e al tempo stesso dalla necessità di recuperare continuità, coesione, confronto fra le generazioni.

Uno spazio significativo, in tal senso, è dedicato alle riforme istituzionali: un excursus storico documenta come un dibattito iniziato oltre trent'anni fa proprio nell'ottica di un aggiornamento delle regole che appesantiscono il sistema di governo (basti pensare al bicameralismo perfetto e ai tempi biblici dell'iter legislativo), ha portato oggi ad auspicare un passo decisivo di conferma della riforma costituzionale (detta anche legge Boschi), indispensabile a superare un immobilismo paralizzante che blocca ogni prospettiva sul futuro.

E d'altra parte la spinta al cambiamento non può eliminare semplicisticamente alcune zone d'ombra inevitabilmente prodotte dalla legge di riforma, valutata da autorevoli costituzionalisti rischiosa a causa di un eccessivo centralismo statale che determinerebbe un depotenziamento degli enti locali contrario al principio di sussidiarietà.

Che fare dunque? Certamente non bloccare un'istanza di cambiamento che aggraverebbe una situazione già critica, ma neppure limitarsi a delegare, consapevoli di dover rafforzare piuttosto l'informazione, la partecipazione, l'attenzione a un confronto che tuteli e garantisca il pluralismo politico e istituzionale.

Anche la vicenda Brexit, con l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea decisa da un voto popolare, apre una riflessione sull'importanza della partecipazione.

L'articolo proposto evidenzia infatti che la decisione di abbandonare l'Europa non è stata l'esito di uno scontro generazionale nel quale gli anziani hanno prevalso sul piano del confronto di idee, quanto piuttosto il risultato della scarsa presenza alle urne da parte dei giovani più propensi a un futuro all'insegna dell'integrazione.

Partecipare per RappresentareDel resto assenteismo e passività, che ai nostri giorni rappresentano un vero rischio per la democrazia e la libertà, trovano un antidoto nella continuità di un rapporto che collega una generazione all'altra trasmettendo, come per osmosi, il fascino di un ideale che possa ancora suscitare volontà di impegno e partecipazione.

In quest'ottica il reportage sul settantesimo anniversario dell'accesso al voto politico per le donne consente un vero tuffo nella storia, offre uno spaccato dove respirare a pieni polmoni il clima e le suggestioni di quegli anni, le aspirazioni profonde e i valori fondamentali dove "partecipazione" e "rappresentanza" perdono qualsiasi rischio di astrattezza o estraneità.