A ciascuno un compito

"Il mio primo pensiero va innanzitutto e soprattutto alle difficoltà e alle speranze dei nostri concittadini” con queste parole l'on. Sergio Mattarella, si è introdotto nella funzione di Presidente della Repubblica Italiana, succedendo a Giorgio Napolitano, al quale vanno i nostri sentiti ringraziamenti per quanto ha saputo fare per il bene dell'Italia.  Al neo Presidente, con le stesse parole di Papa Francesco, vogliamo esprimere l'auspicio che possa esercitare il suo alto compito specialmente al servizio dell'unità e della Concordia del Paese.

Il Cambiamento che auspichiamoParte da questo augurio Alfredo Puglia, Segretario Generale della FNP dei Laghi, recentemente eletto nella Segreteria Regionale, per proporre una riflessione sul contesto socio—politico attuale e per presentare le linee programmatiche della nuova piattaforma sindacale della CISL.

Di unita e concordia il nostro popolo ha veramente bisogno: sono condizioni necessarie perché si possano trovare, nei concreto, risposte ai tanti bisogni delle persone e delle famiglie che rischiano di non farcela.
E sappiamo bene quanti anziani, poveri, per reddito insufficiente e ancor di più per assenza di relazioni, costituiscono una vasta area di fragilità nel nostro Paese! Di unita e Concordia c'è veramente bisogno anche sul piano internazionale.

Lo sgomento che ci coglie di fronte a fatti atroci, come l'attentato di Parigi o la feroce uccisione di vittime inermi, o il massacro di intere comunità solo per la loro diversità, ci interroga in modo pressante sull'idea che ciascuno ha di se stesso e sulla volontà di potere che troppo spesso determina le azioni degli uomini quando dimenticano il loro "essere creatura”. Nel potere sta la radice dell'ideologia che, a seconda delle circostanze, pub assumere connotati di violenza e intolleranza di cui la storia è piena. Non si uccide in nome di Dio, ma si uccide sempre per affermare la sete di potere, anche se questo viene mistificato.

Siamo tuttavia consapevoli che non è sufficiente evocare l'unità e la concordia: è indispensabile una assunzione di responsabilità delle persone e dei soggetti collettivi (politici e sociali), nei diversi campi di attività, orientata alla edificazione del bene comune e non, come spesso accade, alla soddisfazione degli interessi di una parte.

La situazione economica nel nostro Paese, seppur in leggero miglioramento, non riesce ancora a riassorbire gli alti tassi di disoccupazione che si sono generati in questi anni di forte crisi: per milioni di nostri concittadini, soprattutto giovani, il lavoro ancora non c'è. Questo fenomeno, oltre a generare una sorta di rassegnata incertezza per il futuro, sottrae al Paese le risorse necessarie per tenere in vita un sistema di welfare che garantisca un livello di protezione sociale (assistenza) per le persone in difficoltà, non autosufficienti in primis.

Attuare le riforme

E' opinione generale, e anche nostra, che per poter consolidare la ripresa economica e stabilizzare la crescita, sia ormai inderogabile la modernizzazione dell’intero sistema Italia e che per questo sia necessario attuare le riforme da tempo indicate: Riforma costituzionale, legge elettorale compresa, Riforma della Pubblica Amministrazione, Scuola, Mercato del lavoro e forme contrattuali e in primo luogo la Riforma fiscale. Sulle riforme
istituzionali, anche se con qualche ritardo, l’iter di modifica è a buon punto: è stata approvata la riforma del Senato e la rimodulazione della Camera dei Deputati; il Senato ha deliberato il testo della nuova legge elettorale sulla quale deve esprimersi la Camera dei deputati; dal primo gennaio è entrata in vigore la legge che disciplina le Città metropolitane, sebbene non sia chiaro il “destino” delle vecchie Province.

Il Cambiamento che auspichiamoÈ stato approvato il cosiddetto “Jobs-act”, la legge che riforma il mercato del lavoro introducendo, come forma contrattuale preminente, il “Contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti”. La CISL ha condiviso questa scelta, purché vengano ridotte le forme di lavoro precario che penalizzano soprattutto i lavoratori giovani, come pure considera positivamente la norma che prevede forti incentivazioni economiche alle imprese, per i neo assunti. Infatti, anche per i pensionati, lo sviluppo del lavoro resta una priorità, non solo perché fonte di un reddito, ma anche
perché solo lavorando le persone possono realizzare una propria dignità ed utilità sociale.

Il Governo ha anche preannunciato un testo legislativo per la riforma della Pubblica Amministrazione e la riorganizzazione della Scuola, settori nei quali è fondamentale intervenire. Auspichiamo il superamento di quella sorta di autoreferenzialità ostentata dal Governo, attraverso un reale coinvolgimento dei soggetti implicati, perché sia possibile trovare soluzioni che contemperino esigenze ed interessi molto complessi. Infatti quando i Governi hanno ritenuto di poter agire da soli, senza il coinvolgimento del Sindacato, hanno determinato situazioni controproducenti (vedi legge Fornero sulle pensioni) con ripercussioni sul funzionamento del mercato del lavoro, dell’occupazione dei giovani e della gestione delle crisi aziendali e non da ultimo l’insostenibile condizione degli “esodati”.

Lavoro e Pensioni

È indispensabile reintrodurre meccanismi di flessibilità nell’accesso alla pensione per rispondere alle esigenze di vita delle persone, ai problemi
del lavoro più faticoso e pesante e ai cambiamenti dell’organizzazione del lavoro e dei sistemi produttivi, consentendo ai lavoratori e alle lavoratrici
di scegliere liberamente il momento di uscita dal lavoro al raggiungimento di un’età pensionabile minima o di una quota derivante dalla combinazione tra anzianità anagrafica e contributiva.

Occorre creare le condizioni affinché il calcolo della pensione con il metodo contributivo, venga effettuato secondo modalità e criteri più equi.
Il potere di acquisto delle pensioni in essere va tutelato, sia rimuovendo le attuali limitazioni sulla perequazione al costo della vita per le pensioni di importo superiore a tre volte il trattamento minimo, sia tramite la riduzione del carico fiscale che grava su di esse. Bisogna rendere di fatto obbligatoria la previdenza complementare, specialmente per i lavoratori più giovani, favorendo tramite i contratti collettivi di lavoro l’adesione generalizzata ai fondi pensione. Vanno migliorate e rafforzate le prestazioni sociali e assistenziali a beneficio dei lavoratori parasubordinati o comunque iscritti alla gestione separata, con o senza partita IVA. Va promosso ed incentivato l’uso volontario del part-time o dell’orario ridotto negli ultimi anni della carriera lavorativa, per favorire l’inserimento dei giovani, senza penalizzazioni contributive e previdenziali per i lavoratori interessati che passano da tempo pieno a tempo parziale.

Per un Fisco più equo

Un altro obiettivo prioritario del nostro sindacato rimane la Riforma Fiscale per ridurre, finalmente, l’insostenibile peso delle tasse sui redditi da lavoro e da pensione, secondo gli orientamenti già in atto in Europa dove mediamente la tassazione delle pensioni è circa la metà di quella italiana. La CISL vuole realizzare una grande operazione redistributiva di ricchezza a favore di chi lavora, dei pensionati e delle aree sociali medio-basse per contrastare la crescita delle disuguaglianze che si è prodotta nell’ultimo quarto di secolo. Infatti la concentrazione della ricchezza mobiliare e immobiliare è aumentata in modo esponenziale, in una situazione in cui, invece, il lavoro e le pensioni hanno finito per essere tassati sempre di più. Per questo deve essere introdotta una imposta ordinaria e progressiva sul patrimonio mobiliare e immobiliare complessivo, con esclusione delle prime case e dei titoli di Stato.

L’evasione comporta ogni anno minori entrate per oltre 180 miliardi di euro, appesantendo il carico fiscale di chi paga le tasse. Per questo è necessario ridurre l’evasione fiscale rafforzando le sanzioni amministrative e penali, aumentando i controlli, migliorando la tracciabilità dei pagamenti e l’utilizzo delle carte di credito (senza costi aggiuntivi per le famiglie) e introducendo meccanismi di contrasto di interesse, che consentano agli acquirenti di portare in detrazione la relativa spesa, facendo emergere il fatturato oggi occultato.

È indispensabile una nuova regolazione delle imposte e tasse locali che preveda un tetto complessivo di imposta, collegando più chiaramente ciò che si paga alla fruizione dei servizi sul territorio. Se aumentano le tasse locali, devono diminuire in egual misura le tasse nazionali. È necessario ripensare il fisco per la famiglia, nell’ottica di una maggiore equità distributiva, introducendo un nuovo strumento di intervento che superi, accorpandoli, gli attuali assegni familiari e le detrazioni per i figli (minorenni) e per il coniuge a carico, attraverso un nuovo sistema di detrazioni d’imposta, il Nuovo Assegno Familiare (NAF), che si incrementi al crescere dei carichi familiari e si riduca all’aumentare del reddito.

È proposta l’introduzione di un bonus di 1.000 euro annui per tutti i contribuenti con un reddito individuale fino a 40.000 euro e un bonus di ammontare ridotto e via via decrescente, per chi ha redditi compresi fra 40.000 e 50.000 euro.

Il Cambiamento che auspichiamoNon è più possibile perdere altro tempo. Dopo sette anni di crisi c’è bisogno di risposte certe, immediate e concrete. Se non riparte un vigoroso ciclo di crescita la lacerazione sociale, ormai giunta al livello di guardia, può far crescere il conflitto sociale e la crisi della stessa democrazia. Per queste ragioni la CISL ritiene necessario presentare un progetto di legge di iniziativa popolare che induca il Parlamento ad adottare una nuova legge del sistema fiscale, che rafforzi i redditi da lavoro e da pensione, per riavviare i consumi necessari delle famiglie contribuendo così alla ri-
presa e alla crescita del Paese.

Noi in questa battaglia vogliamo esserci, chiediamo a ciascuno di sostenerci firmando la proposta di legge presso le sedi CISL.