Bilanci e ProspettiveAppare positivo il bilancio della contrattazione sociale del 2014. Specialmente se si considerano le difficoltà a confrontarsi con le Organizzazioni Sindacali, ai livelli istituzionali superiori. Va fatta una premessa: si è trattato di contrattazione-negoziazione o di semplice dialogo sociale tra amministrazioni comunali e sindacati?

È evidente che FNP, SPI e UILP ricevono legittimazione e riconoscimento del loro ruolo sociale incontrando gli amministratori comunali; è altrettanto evidente che sindaci e consiglieri si aspettino un ritorno in termine di consensi, anche elettorali, dallo sforzo di rispondere a bisogni e domande sociali largamente rappresentati dai sindacati dei pensionati.

Sono stati circa una settantina i verbali o relazioni relativi agli incontri svoltisi nel territorio dei Laghi, un risultato per certi versi contenuto, considerando il numero di comuni del territorio: 139 per la provincia di Varese e 159 per quella di Como. Sarebbe auspicabile quindi una maggior diffusione della contrattazione e il superamento di alcune difficoltà dovute sia a tempi lunghi di messa a punto di linee unitarie, ma soprattutto alla mancata convocazione da parte delle amministrazioni locali che non hanno risposto alle numerose richieste di incontro inoltrate dai sindacati. Quest’ultimo aspetto ha portato qualche struttura territoriale della FNP a una stigmatizzazione di tale comportamento a mezzo stampa.

Laddove sono avvenuti gli incontri, occorre puntualizzare che a volte si è trattato di una presa d’atto di deliberazioni già assunte a bilancio di previsione ormai votato dal Consiglio comunale, FNP, SPI, UILP non hanno potuto influire su decisioni già prese, limitandosi a formulare proposte per la negoziazione successiva. Dove invece si è potuto effettuare un primo incontro, a bilancio di previsione ancora in gestazione, i sindacati hanno potuto presentare una piattaforma e verificare il sostanziale accoglimento delle richieste sottoscrivendo un verbale di accordo che ha soddisfatto entrambe le parti.

I contenuti della contrattazione sociale si muovono lungo tre linee guida: fiscalità e tariffe locali, servizi sociali e diritto allo studio, partecipazione/coinvolgimento dei cittadini alle scelte.

Bilanci e ProspettiveFiscalità

Non è possibile, per usare un famoso adagio popolare, avere “la botte piena e la moglie ubriaca”. Fuor di metafora, per non tagliare i servizi sociali, spesso le amministrazioni comunali hanno ritoccato tributi e tariffe incrementandoli. La FNP ha cercato di generalizzare la progressività dell’addizionale comunale, di introdurre detrazioni per la TASI e di ottenere un impegno per la lotta all’evasione fiscale.

Per l’IMU, eliminato il tributo sulla prima casa di abitazione, a parte quelle di lusso, la maggior parte dei comuni ha elevato l’aliquota sulle seconde case e su tutto ciò che non è prima casa (ad esempio i capannoni industriali) fino al 10,6 per mille o poco meno, cioè al massimo.

Addizionale Comunale: pochi comuni non hanno istituito l’addizionale (Guanzate, Maccagno). A fatica comincia a essere accolto il criterio della progressività del tributo, pur con qualche variazione per favorire maggiori introiti. Parecchi comuni mantengono l’aliquota unica, non sempre contenuta, bensì al massimo, cioè allo 0,8% (Varese, Sumirago, Erba) con o anche senza esenzione.

TASI: Comerio e Maccagno con Pino Veddasca non fanno pagare il tributo. Maccagno addirittura può fare a meno anche dell’addizionale, grazie agli introiti garantiti da una centrale ENEL che sfrutta le acque di un lago artificiale ubicato nel territorio comunale. Gli altri comuni adottano le modalità più diverse per quanto riguarda l’aliquota: da meno dell’1 al 2,5 per mille, il massimo, ma anche con la maggiorazione fino al 3,3 per mille allo scopo di introdurre qualche detrazione vuoi in base al numero dei figli, vuoi in base alla rendita catastale.

TARI: non essendoci più lo 0,30% da inviare allo Stato, come per la TARES, vi è stato un piccolo vantaggio per i cittadini; vantaggio aumentato
nei comuni che hanno applicato una differenziazione tariffaria sulla parte variabile, in base alla quantità di rifiuti prodotti (Malnate) o in base ai
componenti il nucleo familiare, alle persone anziane over 65 (Erba, Guanzate) o in base alla pratica del compostaggio (Cavallasca), in base alla residenza fissa/saltuaria ed alle utenze domestiche/non domestiche (Vergiate).

Bilanci e ProspettiveLotta all’evasione

Per quanto riguarda l’evasione sui tributi/tariffe locali tutti i comuni, quasi sempre tramite i loro uffici o ricorrendo anche alla Guardia di Finanza, hanno provveduto, allo scopo di garantirsi risorse di cui non potevano fare a meno. Diverso il discorso riguardante la collaborazione con l’Agenzia delle Entrate per la lotta all’evasione IRPEF. In questo caso, al di là di qualche convenzione firmata con l’Agenzia stessa, poco o nulla hanno fatto i comuni del territorio dei Laghi. Nessun comune ha incassato parte o l’intero ammontare dell’evasione, che ha contribuito a recuperare; si registra qualche eccezione con cifre irrisorie. Per rimanere ai due capoluoghi, 100 euro l’incasso del comune di Varese nell’anno 2012, per Como addirittura nulla.

Servizi sociali

La contrattazione riguarda i Servizi alla persona (il sociale propriamente detto), le spese correnti riferite a: asili nido, servizi per l’infanzia e minori, Residenze Sanitarie Assistite (RSA), assistenza anziani e Servizio di Assistenza Domiciliare (SAD); i servizi di istruzione pubblica, dalla materna alla secondaria superiore, compresa l’assistenza ed i trasporti; spesso anche la cultura e territorio e ambiente. Si sottolinea che, in genere, le Amministrazioni da noi incontrate si caratterizzano per l’impegno nel rispondere alle domande ed ai bisogni sociali dei cittadini. A fronte di risorse scarse, con qualche ritocco tariffario e, a volte, intervento tributario, i servizi alla persona sono stati garantiti, se non addirittura incrementati. Molti gli obiettivi raggiunti con gli accordi: servizio di assistenza domiciliare, sostegno a permanenze nelle RSA, trasporto per anziani e per alunni, servizi di medicina attiva, interventi scolastici a favore di alunni diversamente abili, sostegno domiciliare a minori in difficoltà, contributo affitti, attività di sostegno nel settore scolastico in genere (diritto allo studio), interventi, sia pure rari, a favore delle famiglie, sia di tipo psicologico (Cavallasca), sia a sostegno delle neo mamme o delle mamme in attesa (Luvinate).

Un risultato ottenuto grazie al rapporto di collaborazione e di ascolto fra Amministrazioni e Sindacati. Degne di nota sono alcune iniziative che rispondono a particolari esigenze dei cittadini. Fra queste, il servizio comunale di Segretariato sociale, che svolge attività di accoglienza e, attraverso colloqui, raccoglie le richieste e individua i problemi da risolvere.
Numerosi comuni dell’Olgiatese hanno promosso un Consorzio per l’istituzione di uno Sportello lavoro con l’obiettivo principale di supportare chi è alla ricerca di prima occupazione o di un reinserimento nel mondo del lavoro. Lo sportello viene gestito in proprio (Cavallasca), o in collaborazione con altri enti gestori (ENAIP a Guanzate).

In diversi comuni del Varesotto è attiva una proficua collaborazione con il Terzo settore (Caritas, S.O.S. e Società di Mutuo soccorso, Centri socia-
li, ecc.). In alcuni comuni è stata ottenuta la formalizzazione della Carta dei servizi.

È stata affrontata anche l’emergenza abitativa, con appartamenti comunali o dell’ALER messi a disposizione dei richiedenti. Si registrano interventi in funzione di risparmio energetico e di difesa dell’ambiente, soprattutto attraverso l’istallazione di impianti fotovoltaici: i comuni si fanno promotori con campagne adeguate di tipo promozionale o istallano sui propri edifici gli impianti stessi.

Partecipazione dei cittadini

Nei comuni di media grandezza sono spesso falliti i tentativi di coinvolgere la popolazione attraverso comitati o consigli di quartiere. Rimane
quindi, in quasi tutti i comuni medi e piccoli, o una semplice informazione cartacea (periodici, fogli annuali, bacheche) o la sollecitazione ai cittadini attraverso questionari oppure la messa a disposizione di siti on line.

Bilanci e Prospettive

Obiettivi prioritari per il 2015

  1. La realizzazione di incontri preliminari ai Bilanci di previsione. Affinché questo possa realizzarsi, è opportuno che la piattaforma unitaria sia messa a punto, discussa, approvata e inviata alle Amministrazioni comunali il più presto possibile.
  2. I contenuti: per l’aspetto fiscale, in particolare la lotta all’evasione Irpef, la generalizzazione della progressività per l’addizionale comunale; le detrazioni a livello di TASI (in attesa della ridefinizione di tutta la tassazione locale). Per l'aspetto sociale: occorre dare più peso al sostegno delle famiglie in difficoltà economiche (sportello lavoro o sportello famiglia) e alla emergenza abitativa; non trascurare i servizi legati alla condizione degli anziani, che sono la nostra ragione sociale; insistere per la carta dei servizi; sostenere gli sforzi dei comuni per il risparmio energetico e la diffusione delle energie alternative o pulite.
  3. L’impegno nel sostenere la fusione dei piccoli comuni, obiettivo che, al di là della legge, spesso non viene realizzato per ragioni di campanilismo.
  4. Un’azione più decisa a livello di Distretto (Piani idi zona, assemblea dei sindaci), dove si gioca la partita della distribuzione delle risorse per la sanità e per l’assistenza sociale erogate dalla Regione.
  5. La formalizzazione degli accordi recepiti con delibere dai consigli comunali (modalità per misurarne la volontà di attuazione).
  6. La costituzione di un gruppo di lavoro territoriale sulla contrattazione allo scopo di omogeneizzare, coordinare, monitorare, accompagnare durante l’anno le fasi della contrattazione