Novità per i Lavoratori FrontalieriLa Svizzera non è più da considerarsi paradiso? Questa domanda ce la poniamo da quando si è diffusa l'idea di ritenere evasori fiscali le lavoratrici e i lavoratori frontalieri. Accusa pesante, respinta immediatamente da Sindacati e lavoratori. Statistiche recenti ci danno ragione: i capitali rientrati con la Voluntary Disclosure non sono certamente dei lavoratori, per la quasi totalità essi risultano semplicemente titolari di conti autorizzati ed obbligatori sui quali transitano i depositi dovuti a stipendi.

È corretto invece affermare che, grazie a questa legge approvata nel dicembre 2014, anche una buona parte di frontalieri, in special modo pensionati hanno potuto regolarizzare la posizione dei conti detenuti in Svizzera a seguito di versamenti derivanti da: pensioni AVS, invalidità, secondo pilastro, prepensionamenti. Solo una piccola parte di lavoratori ha dovuto regolarizzare somme accantonate per investimenti finanziari.

Il 2015 ha comunque rappresentato l'anno della svolta sugli accordi esistenti che risalivano al 1974. Il 23 febbraio, dopo tre anni di trattative si è concluso l'accordo tra Svizzera e Italia in materia fiscale e finanziaria: è stato siglato un trattato bilaterale contro le doppie imposizioni fiscali che introduce nuove regole conformi all'ultimo standard OCSE, per regolarizzare i capitali detenuti  all'estero e mai dichiarati al Fisco italiano.

Sportelli dedicati ai Frontalieri - Luino e MalnateCon questa firma la Svizzera ha potuto uscire dalla Black-list, posizione che la obbligava a rinunciare a parecchie agevolazioni in campo europeo ed internazionale. L'accordo, oltre alla regolarizzazione dei capitali, prevede una road map per rivedere nell'arco di una quindicina di anni, il trattamento fiscale dei lavoratori frontalieri.

In sintesi, a partire dal 2018 la Svizzera non sarà più tenuta a versare i ristorni fiscali provenienti dalle trattenute alla fonte sugli stipendi dei frontalieri; per gli stessi lavoratori verrà introdotto un nuovo sistema di tassazione che prevede lo scambio di informazioni tra gli Stati sugli stipendi versati e una nuova tassazione che dovrebbe prevedere una quota pari al 70% dello stipendio tassato in Svizzera sempre attraverso le imposte alla fonte ed il restante 30% di quello tassato in Italia attraverso la dichiarazione con il modello Unico.

Con la nuova tassazione, che interesserà tutti i possessori del permesso G, spariranno anche i limiti dei 20 chilometri. Nel corso degli anni le aliquote tassate varieranno sino ad arrivare alla tassazione del 100% solo in Italia. Vediamo le altre novità di quest'anno.

Dal 1 maggio del 2015 è cambiato di nuovo il sistema di indennità speciale: si è passati dalla Aspi alla Naspi, migliorando in parte sia la durata che l'indennità stessa. Tra l'altro con la nuova procedura è possibile far valere periodi di lavoro precedenti effettuati in uno stato o nell'altro.

Per gli Assegni famigliari (percepiti in Svizzera per il mantenimento del figlio senza tener conto del reddito famigliare) sono state introdotte nuove modalità derivanti dai Regolamenti Europei.

Con il mod. E 411 redatto sia dal lavoratore che dal coniuge che lavora in Italia, e vidimato dall'INPS, finiranno le lunghe code. Consegnando il modello compilato, al datore di lavoro Svizzero sarà inviato ai competenti uffici Svizzeri.

Novità per i Lavoratori FrontalieriLa Cisl è impegnata a tutelare con i colleghi dell'OCST il lavoratore in materia fiscale e previdenziale. In questi ultimi anni hanno continuato a funzionare gli sportelli aperti sul territorio, nelle sedi Sindacali sia sulla zona di Varese che in quella di Como.

Con l'accordo sottoscritto per il 2016 verrà anche aggiornato il documento di "Linee Guida al Lavoro del Frontaliero" pubblicato on-line.

A cura del responsabile Ufficio Frontalieri Cisl Varese

 

 

ALLEGATI

Modello E 411

Linee Guida al Lavoro del Frontaliero - Aggiornamento Luglio 2015