Guida a stili di vita corretti e sostenibili

Guida a stili di vita corretti e sostenibili 

La FNP dei Laghi, in collaborazione con ANTEAS e con il Coordinamento Donne, a partire dal prossimo mese di gennaio, realizzerà un percorso di formazione, che si svilupperà per tutto il 2015, intitolato “Benessere individuale e sociale: guida a stili di vita corretti e sostenibili”.

Perché un sindacato, e proprio il sindacato dei pensionati, dovrebbe rivolgere ai propri iscritti, allargandolo alla cittadinanza, un progetto a carattere sociosanitario partendo dalla rifl essione sugli stili di vita? Proviamo a darne le motivazioni.

La prima ragione è possibile ritracciarla proprio nell’atto costitutivo della FNP che indica tra le sue fi nalità “lo sviluppo della personalità umana attraverso la giusta soddisfazione dei suoi bisogni materiali, intellettuali e morali, a livello individuale e sociale” (Statuto, art. 1); ciò vuol dire che al nostro sindacato è affi data non solo una funzione di tutela e di servizio, ma anche un ruolo educativo che deve svolgere tra i suoi iscritti e, in modo più ampio, in ambito sociale creando occasioni di conoscenza e di riflessione sui temi e sulle problematiche più urgenti della nostra società. La seconda ragione risiede nelle trasformazioni demografiche intervenute negli ultimi decenni nel nostro Paese, infatti l’elevato tasso di invecchiamento della popolazione pone con urgenza il tema della sicurezza sociale dei cittadini di fronte ai rischi della vecchiaia, delle malattie, della invalidità.

È evidente, quindi, come per il nostro sindacato siano indifferibili le azioni e le strategie da mettere in campo per assicurare alle persone un minimo livello di benessere. In Lombardia, ad esempio, l’incremento degli over 65 ha determinato un aggravio, sotto il profi lo sanitario, delle malattie croniche e degenerative, tanto che le situazioni di cronicità e pluripatologie sono stimate nell’ordine del 32% tra tutte le malattie. E tale fenomeno assorbe il 79% delle risorse economiche destinate alla sanità, spesa che si innalzerà stando alle previsioni di aumento della popolazione anziana nella nostra Regione.

Guida a stili di vita corretti e sostenibiliUn’ulteriore ragione, infine, è rintracciabile nella moderna e più attenta rilettura dei processi biologici, psicologici e sociali di un invecchiamento in salute, secondo cui, come dimostrano gli innumerevoli studi condotti sulle popolazioni che hanno un’elevata percentuale di “centenari”, esiste una correlazione tra longevità e modalità di vita. È dimostrato che il rapporto tra genetica e stile di vita-ambiente sarebbe rispettivamente del 30% e del 70%. Ciò vuol dire che è più importante - quando il Creatore ce lo concede - come scegliamo di invecchiare rispetto al patrimonio genetico che i nostri genitori ci hanno regalato. E questa è una grande notizia! Ma ci consegna anche delle grandi responsabilità sul piano individuale e sociale. Se è vero che lo stile di vita, come viene definito nella psicologia adleriana, riguarda il modo di interpretare se stessi nella realtà della vita, quindi la sfera individuale (variabile da persona a persona) è altrettanto vero che le scelte fatte da ciascuno di noi, in tutti gli ambiti dell’esistenza, rivestono un’importanza sociale.

Chi può contestare infatti che l’abuso di alcol, ad esempio, sia dannoso non solo per la salute del soggetto stesso, ma anche doloroso sul piano delle relazioni familiari e costoso sul piano sociale rispetto alle cure e alla rieducazione? E chi può negare che un modello alimentare troppo consumistico determina sprechi a livello individuale e collettivo su cui occorre intervenire, ancor più in tempo di crisi, favorendo comportamenti più sobri e sostenibili anche in funzione di una maggiore solidarietà sociale?

I dati, poi, che sono stati divulgati, attraverso gli istituti di ricerca e analisi nazionali e regionali, dimostrano quanto sia poco diffusa tra la popolazione, la cultura della difesa della salute attraverso la prevenzione. Eppure la prevenzione può rappresentare una valida alternativa al contenimento delle patologie, può migliorare la qualità di vita della popolazione in generale e di quella anziana in particolare con la conseguente riduzione dei costi sanitari a vantaggio di un maggiore sostegno della spesa sociale. Queste le tante motivazioni alla base del nostro progetto che è articolato in due fasi.

Guida a stili di vita corretti e sostenibiliNella prima fase, sintetizzata nello slogan “Più salute meno sanità”, attraverso una serie di incontri con esperti e di iniziative socializzanti e ricreative ci proponiamo di sviluppare la cultura della salute attraverso la prevenzione. Gli incontri tratteranno vari argomenti riguardanti gli aspetti più propriamente sanitari, quali le malattie croniche  dell’anziano o i fattori di rischio modifi cabili, l’adozione di comportamenti effi caci per ritrovare il benessere, con particolare riferimento all’alimentazione, al movimento, alla socializzazione, ma saranno fornite anche informazioni per orientarsi sulle nuove opportunità offerte alle famiglie con soggetti fragili e sulla rete dei servizi socio-sanitari fruibili dal cittadino.

Per favorire la più ampia partecipazione saranno organizzati in diversi punti, tra Como e Varese, nell’area della FNP dei Laghi, e non mancheranno  momenti ed iniziative quali “Camminiamo insieme” (un’ora di passeggiata di gruppo anche alla scoperta delle bellezze del nostro territorio, ecc.) per sperimentare concretamente, l’importanza e l’utilità  dell’invecchiamento in benessere.

Nella seconda fase, invece, anche in collegamento al tema di EXPO 2015 “Nutrire il pianeta, energia per la vita” (che avrà come centro Milano dal 1 maggio al 31 ottobre 2015) vogliamo aprire una rifl essione nel nostro territorio su “Alimentazione e Sostenibilità”. Attraverso una serie di iniziative (di cui parleremo più ampiamente nel prossimo numero) saranno  affrontati gli aspetti della lotta allo spreco alimentare, e del consumo critico, adottando abitudini e stili di vita consapevoli e solidali, sostenibili e rispettosi del Pianeta Terra. Il percorso trova ampia giustificazione in ambito sindacale: da una parte cerca di colmare quel “vuoto”, che il cittadino spesso percepisce, dovuto alla mancanza di informazioni e di riferimenti che diano risposte adeguate ai bisogni, dall’altra vuole offrire occasioni di partecipazione sociale in una prospettiva di “educazione permanente alla vita” e di un invecchiamento attivo, in salute, in armonia con se stessi, con gli altri e con l’ambiente.