L'esperienza del Festival raccontata da un giovane

La parola che riassume la prospettiva con cui noi guardiamo il futuro e la nostra insopprimibile voglia di fare è partecipazione, essa trasforma l’agire individuale in un'esperienza comunitaria, essa consente alle generazioni di colloquiare, essa permette alle persone di non essere solo spettatori ma soggetti attivi nella rappresentazione della vita".

Cosi Gigi Bonfanti, Segretario Generale FNP Cisl, introduce la seconda edizione del Festival delle Generazioni in un articolo pubblicato su Contromano. E cosi é accaduto anche alla delegazione della CISL dei LAGHI che ha partecipato alla manifestazione. Incontro tra GenerazioniSono stati per noi tre giorni entusiasmanti e ricchi di esperienze, all’interno dell'incantevole cornice del capoluogo toscano, che hanno favorito un reale incontro tra storie e persone ed hanno arricchito tutti, grazie alla condivisione dei diversi punti di vista. La partecipazione attiva a questi tre giorni di incontri, spettacoli, concerti e dibattiti ha infatti permesso, attraverso il confronto umano e intergenerazionale, ii formarsi di un giudizio critico, chiaro e definito, su cosa sia necessario al giorno d’oggi affinché a retorica divisione tra generazioni venga superata e si possa arrivare al reciproco riconoscimento.
Non e semplice raccontare di un incontro tra persone, ci proverò andando a ripercorrere tre momenti significativi per far capire cosa e accaduto.

La partenza

8,30 di giovedì mattina — stazione di Saronno. Salgo sul pullman tra gli ultimi e subito mi accorgo che, per la scelta dei posti, era stato rispettato un protocollo tanto rigido quanto non scritto: vecchi davanti e giovani dietro. Una volta partiti, nonostante qualche timida battuta di circostanza, i ruoli sembrano mantenersi immutabili, i due gruppi faticano ad integrarsi: mentre nelle prime file si raccontano barzellette al microfono, in fondo si dorme ascoltando la musica con le cuffie. Al momento non ci faccio molto caso: mi sembra che tutto rispetti il normale copione; ma ora, ripensandoci, mi accorgo di come sia più bello e interessante trascorrere un viaggio parlando e stando insieme a chi si ha al proprio fianco anziché sonnecchiare isolandosi dentro se stessi.

I dibattiti

Gli incontri con i vari esponenti politici sono quelli che più mi hanno entusiasmato, la discussione politica mi entusiasma e quindi, a partire dall'introduzione, ho seguito tutte le tavole rotonde con passione e attenzione. La cosa interessante è stata ritrovare la stessa passione in persone molto più grandi di me: leggendo i giornali infatti si è portati a credere che, col passare del tempo, lo scetticismo che le persone provano nei confronti della società aumenti in modo inevitabile. Incontro tra GenerazioniIn linea con questa generalizzazione mi aspettavo che anche i miei compagni di viaggio fossero ormai scettici e disillusi. Fortunatamente ho dovuto ricredermi: non solo mi sono trovato davanti persone appassionate e informate, ma ho dovuto riconoscere che la lucidità del giudizio, con cui venivano lette e interpretate le affermazioni fatte dai diversi relatori, era di gran lunga superiore alla mia.
Affascinato e incuriosito da questo atteggiamento ho partecipato, dopo ogni incontro, ad animate discussioni sui contenuti dell’incontro stesso. I temi trattati sono stati parecchi: dagli aspetti della vita politica e sindacale italiana a quale ruolo ha giocato il '68 in Italia. Su questo terreno comune le distanze hanno cominciato ad accorciarsi e, poco alla volta, ci siamo scoperti sempre più vicini.

Le cene

Essere seduti a tavola aiuta sempre a conoscersi, le barriere difensive di ognuno si abbassano (soprattutto se aiutati dagli ottimi vini toscani) ed il confronto diventa più diretto, e così è stato anche durante il Festival.Le discussioni iniziate all'uscita dei dibattiti, una volta a tavola, si sono sviluppate andando ben al di là dei temi politici e sociali. Da parte nostra la curiosità era molta e alla nostre domande, rispetto a||’esperienza fatta in decenni di sindacato, nessuno si è sottratto, nessuno si è fatto pregare. Incontro tra GenerazioniE in tre giorni, io e i miei amici, ascoltando i racconti di anni di contrattazioni e lotte sindacali abbiamo fatto il miglior corso accelerato di storia della CISL Che si potesse immaginare. Siamo tornati a casa con una nuova consapevolezza rispetto al sindacato, al ruolo che esso ha assunto nella storia del nostro Paese, e rispetto ai compiti Che oggi lo attendono. Ripensando ai giorni del Festival e discutendone con i ragazzi, con cui ho condiviso questa esperienza, ci siamo accorti di come tutti ne siamo tornati arricchiti. Noi "giovani” in particolare abbiamo assistito a testimonianze e racconti di anni d’esperienza grazie ai quali abbiamo imparato a giudicare in un modo più completo la situazione odierna, gli ”anziani" hanno incontrato dei giovani entusiasti e curiosi e da essi hanno ricevuto un nuovo slancio ideale. Per concludere vorrei raccontare un'ultima cosa che, a mio giudizio, rappresenta il segno più grande di quanto era realmente successo. Durante il viaggio di ritorno, una volta preso posto in pullman, non si vedeva più quella "segregazione" generazionale che aveva caratterizzato il viaggio d’andata: giovani e vecchi non si sentivano più appartenere a due gruppi differenti, insieme si tornava a casa senza nessuno che ascoltava la musica, isolandosi dal resto del gruppo, ma tutti rivivevano insieme l'esperienza appena trascorsa.
Si tornava a casa arricchiti da questi nuovi incontri, con una nuova consapevolezza e con la voglia di riprendere ognuno il proprio impegno quotidiano.