Gioco d'Azzardo: Triste Primato Italiano

"Era sempre nervoso, aveva sempre bisogno di soldi, e alla fine era riuscito a derubare nostro figlio di dieci anni. Gli diceva di farsi dare i soldi dal salvadanaio e che poi li avrebbe restituiti maggiorati. Le uscite domenicali tra padre e figlio, inoltre, avevano un solo scopo: giocare alle macchinette. Mio figlio veniva seduto in un angolo del bar e lasciato, a soli 10 anni, alle macchinette". (Marie che ha denunciato il marito alla polizia)

"Sono luoghi dove trovi di tutto, dalla gente bene, lì per giocare e farsi una chiacchierata, fino all’usuraio di professione. Lo riconosci subito, sta lì come un avvoltoio, e aspetta che qualcuno perda per poi intervenire. A volte non riesco a riprendermi dallo stato di torpore in cui mi porta il gioco... Mi alzo all’ora di pranzo, non mangio più, non curo il mio abbigliamento, né le relazioni sociali che non siano quelle del gioco. Credo di avere perso anche il senso dell’affetto". (Rita, 73 anni, pensionata)

E poi c’è Giuseppe: "Ricordo, come fosse ieri, che quel giorno, appena finito di lavorare mi sono chiuso dentro un bar, ho iniziato a bere e giocare. Una sorta di azione simultanea e compulsiva, durata poi per più di 10 anni. È assurdo, a pensarci oggi, avevo uno stipendio buono, guadagnavo circa 4 milioni al mese, e in breve tempo ho perso tutto".

 

Sono solo alcune delle storie raccolte in un dossier sulla ludopatia che ci aiutano a riflettere sul gioco d’azzardo, oggi nuova malattia sociale. Abbiamo anche questo, tra i tristi primati del Paese: in Italia c’è una slot machine ogni 143 abitanti. Record europeo. Basta pensare che in paesi come la Germania e la Spagna questa percentuale sale, rispettivamente, a 261 e 245 cittadini per ogni slot machine.

Più colpiti dalla calamità del gioco d'azzardo sono i giovani e gli anziani. Il giro d’affari delle società che si dividono la torta delle scommesse legali (dalla SISAL alla SNAI, da Lottomatica a Intralot), grazie al meccanismo delle concessioni, è di 15 miliardi di euro l’anno, sui quali i margini di profitto sono molto alti.

Gioco d'Azzardo: Triste Primato Italiano

Quanto alle tasse, lo Stato ha incassato lo scorso anno circa 4,8 miliardi di euro. Soldi che sono diventati preziosi per abbattere il rapporto tra deficit pubblico e prodotto lordo ed evitare così l’infrazione prevista dai patti dell’Unione Europea.

Il prezzo però di questi giganteschi guadagni, pubblici e privati, è salatissimo perché, sebbene il gioco d’azzardo coinvolga tutta la popolazione, le fasce più esposte restano i giovani e gli anziani. A soffrire di questo problema è l’1,65% della popolazione, 790.000 giocatori “problematici”, che sono cioè a rischio di diventare dipendenti dal gioco d’azzardo.

Gioco d'Azzardo: Triste Primato ItalianoLa ludopatia è ormai una malattia di massa, con 7.000 italiani ufficialmente in cura e con ambulatori che continuano ad aprire in tutta Italia. Questo fenomeno in continua crescita, con 200.000 nuovi casi negli ultimi anni, trova le sue radici in una diffusa insoddisfazione, legata anche alla crisi economica che spinge a “tentare la sorte”.

I più colpiti sarebbero gli uomini (65%); nel Nord Est vive il giocatore problematico “tipo”: spesso abita in grandi centri urbani, ha entrambi i genitori o altri membri della famiglia che giocano eccessivamente, spende più di quanto guadagna contraendo debiti con finanziarie o con privati.

La calamità del gioco d’azzardo dovrebbe far riflettere innanzitutto il governo impegnato su decisioni importanti in materia; dalla tassazione alla eventuale riduzione del numero delle slot machine, per contrastare la pressione della lobby del gioco d’azzardo, senza criminalizzare un intero settore di attività economica.

Gioco d'Azzardo: Triste Primato ItalianoIn tal senso Sistema Gioco Italia, la federazione aderente a Confindustria che rappresenta tutti gli operatori del comparto ludico, ha lanciato una proposta di “riordino” del sistema degli apparecchi del Paese, con un “piano regolatore” che prevede il taglio di 11mila punti vendita.

Allo scopo di contrastare i fenomeni di dipendenza dal gioco d’azzardo e ridurre l’impatto e le ricadute sulla collettività, in termini di costi, sicurezza e legalità, la Regione Lombardia ha istituito un Bando, in attuazione della legge regionale n. 8/2013 “Norme per la prevenzione e il trattamento del gioco d’azzardo patologico”, allo scopo di cofinanziare progetti per il rafforzamento delle azioni di prevenzione sociale nei confronti delle aree territoriali e dei soggetti fragili a rischio di esposizione.

Gioco d'Azzardo: Triste Primato Italiano

Il Bando ha coinvolto Comuni, Unioni di Comuni e Comunità montane, che, insieme al mondo associazionistico, potevano presentare progetti No slot, proponendo una serie di attività utili per prevenire la ludopatia: dalle azioni di controllo e vigilanza alla prevenzione nelle scuole, dalla mappatura del fenomeno alla formazione del personale.

I Comuni lombardi hanno dimostrato di voler lavorare con Regione Lombardia per contrastare e limitare gli effetti di questa piaga sociale. Dalle Province sono pervenuti 88 progetti contro il gioco d'azzardo patologico, per un valore di quasi cinque milioni di euro.

Valutata l'ammissibilità delle singole proposte, i progetti saranno finanziati per l'80% del loro costo, per un totale complessivo di tre milioni di euro.

Gioco d'Azzardo: Triste Primato Italiano

La Provincia di Como ha presentato 6 progetti: Cermenate, Como, Erba, Lomazzo, Olgiate Comasco e Tremezzina (valore di 297.272 euro).

La Provincia di Varese: 6 progetti: Buguggiate, Luino, Samarate, Saronno, Tradate, Varese (359.477 euro).