Il progetto "Conoscere, capire e intraprendere" si è concretizzato attraverso l'indagine su un campione di circa 1800 tesserate FNP CISL dei Laghi.

La ricerca si proponeva di conoscere i bisogni e le aspettative delle pensionate dei territori di Como e Varese e di capire la loro percezione sulla qualità dei Servizi offerti per intraprendere un percorso di confronto e miglioramento delle azioni del sindacato.

È stato proposto un questionario per rilevare, attraverso 6 aree di analisi, le variabili riguardanti:

• i dati socio anagrafici;
• l'auto percezione di sé e delle prospettive future;
• la rete di sostegno;
• il tempo libero;
• l'ambiente circostante;
• la conoscenza e la qualità dei Servizi Sociali e Sanitari erogati sul territorio e dei Servizi e delle Convenzioni offerte dalla CISL.

Nella prima fase è stato possibile effettuare una lettura distinta per ciascuna area indicata.  I dati raccolti, attraverso le interviste effettuate negli ambiti di Como e Varese appaiano fra loro del tutto similari.

Le donne tesserate FNP CISL dei Laghi hanno un'età compresa tra i 60 e gli 80 anni. Per la maggior parte sono vedove o coniugate, posseggono una scolarità medio-bassa ed un reddito compreso tra i 500 e i 750 euro mensili.

Si tratta di donne che dichiarano di non soffrire la solitudine e che, complessivamente, valutano positivamente la propria condizione fisica.

La maggior parte del campione coinvolto afferma di non avere problemi nell'espletamento delle abituali funzioni di vita, ma una buona percentuale manifesta grosse difficoltà soprattutto nell'adempimento delle pratiche burocratiche.

Le donne incontrate appaiono sicure di sé stesse e dell'ambiente circostante. Tale sicurezza si riflette anche nella sfera privata, luogo in cui praticano maggiormente il lavoro di cura.

Il lavoro di cura consiste in attività che producono dedizione e relazione attraverso gesti e attenzioni quotidiane.

Curare, d'altronde, è una caratteristica del femminile: sono le donne, infatti, le protagoniste privilegiate dello scenario della cura.

Essa è rivolta principalmente ai familiari, agli amici e ai vicini, una rete sociale essenzialmente primaria, sulla quale sentono di poter contare e riporre la propria fiducia.

Le maggiori preoccupazioni sono rivolte alla salute, all'economia e ai figli: il campione riflette l'immagine di un Paese col fiato sospeso, bloccato dalla paura del domani.

Paura che la situazione di crisi possa peggiorare, paura che figli e nipoti perdano l'impiego o, peggio, non riescano a trovare un lavoro stabile.

Sono molte, poi, le donne che temono di perdere la propria autonomia, costrette a dipendere da qualcuno o a subire un ricovero in Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA).

La paura, in questo caso, si unisce ad una potente combinazione di frustrazione ed impotenza.

Dall'indagine emerge che non sono molti i luoghi di aggregazione frequentati nel tempo libero; anche il volontariato è poco percepito come un'opportunità e chi lo pratica si dedica principalmente ad attività in parrocchia o alla Caritas.

Eppure il volontariato rappresenta un'ottima occasione di connessione tra sé e la società: l'azione sociale fornisce benefici sia a livello psicologico individuale sia a livello sociale, aumentando il senso di comunità e di solidarietà civica, innescando cambiamenti positivi rispetto all'immagine di sé e ai sentimenti di utilità verso gli altri.

Un aspetto interessante che si è palesato riguarda la conoscenza dei Servizi: quasi la metà del campione afferma di non conoscere i Servizi Sociali territoriali e di non averne usufruito.

Per quanto riguarda i Servizi ASL, si riscontra una maggiore conoscenza e fruizione.

Infine, circa i Servizi e le Convenzioni CISL, è sorprendente come più della metà del campione non conosca i propri referenti di zona, né le iniziative della FNP.

La CISL mette a disposizione una serie di servizi che spaziano dalla tutela previdenziale, alle problematiche fiscali e abitative, alla difesa dei consumatori, al tempo libero e al volontariato.

Ciò nonostante, i settori citati non sono conosciuti dalla maggior parte dell'utenza coinvolta nella ricerca.

L'antidoto alla mancata conoscenza, all'indifferenza e ad un'informazione evidentemente inefficace, consiste nella  partecipazione, nell'impegno ad informare e nella curiosità di essere informati.

L'intenzione è di dare valenza ai dati raccolti, per comprendere meglio esigenze, aspettative e bisogni, ma anche per adeguare i Servizi alle richieste dell'utenza e utilizzare pienamente le risorse disponibili.