Negli ultimi venti anni, quasi in ogni città o paese si sono organizzati, in modo informale o come associazioni più strutturate, gruppi di persone che hanno dato vita ai Gruppi di Acquisto Solidale (GAS).
Un GAS è costituito da persone che condividono un modello di consumo e di economia diverso da quello oggi imperante.
Chi partecipa ad un gruppo di acquisto solidale, infatti, mette al primo posto principi di equità, solidarietà, salute, benessere e sostenibilità.
Il gesto di fare la spesa non è un'azione priva di significato. Esso può assumere una forte e chiara valenza sociale, economica e politica.
Comprare prodotti a km zero, il più possibile biologici, magari con la possibilità di visitare l'azienda (spesso familiare o di piccole dimensioni) di chi li coltiva oppure incrementare le file delle casse di supermercati, comprando gli stessi prodotti che magari provengono da molto lontano e non sono stati coltivati nel rispetto dei principi di dignità del lavoro e/o dell'ambiente, sono due diversi stili di comportamento che un consumatore può assumere.
Chi condivide le scelte di un GAS, impara a porsi domande nel momento dell'acquisto di un prodotto, ne guarda la provenienza, l'imballaggio, e valuta, se possibile, quanto del costo finale è assorbito dal processo di distribuzione piuttosto che dall'equa retribuzione del lavoro.
L'organizzazione in gruppo, d'altra parte, permette l'acquisto collettivo anche di grandi quantità di prodotti, riducendo così il prezzo finale e contribuendo a contenere le spese domestiche.
Ogni membro, inoltre, si impegna volontariamente e gratuitamente nella gestione degli ordini direttamente col produttore e nella distribuzione dei prodotti tra i vari soci, eliminando così i costi degli intermediari.
L'aspetto etico o solidale, cioè - per chiarire meglio - il sostegno ai piccoli produttori del territorio (a km zero) o ai popoli del Sud del mondo, che forniscono i loro prodotti nel rispetto dell'ambiente e della dignità del lavoro, resta comunque l'aspetto più rilevante per i membri di un GAS senza dimenticare l'importanza di ristabilire relazioni sociali ed umane tra produttori e consumatori.
Chi partecipa a questi gruppi vuole rinsaldare il legame con l'ambiente circostante e con le tradizioni agricole e gastronomiche locali e si propone di sostenere il consumo di cibo sano, prodotto in modo naturale, rispettandone la stagionalità.
La realtà dei GAS è molto diffusa in Lombardia, in particolare nella provincia di Varese dove ha raggiunto il numero di 58 gruppi/associazioni.
Pom da Téra è nata nel 2007 come gruppo informale e si è costituita associazione di promozione sociale (APS) nel 2011, oggi, a distanza di una decina d'anni, raggruppa 70-80 famiglie di Malnate e dei paesi limitrofi.
Dal 2014 attraverso il progetto “GrAPPoLo” si è creata una rete di solidarietà sociale tra consumatori e piccoli produttori per incrementare l'economia locale e favorire l'inserimento sociale di soggetti diversamente abili nelle attività di gestione.
A Varese, inoltre, è presente anche un Distretto di Economia Solidale (DES) che svolge un ruolo di coordinamento, mettendo in rete i vari GAS, e di promozione dei valori e dei principi dell'economia solidale attraverso progetti ed eventi a livello provinciale.
I GAS possono avere natura e scopi diversi uno dall'altro: da quelli rivolti solamente all'acquisto collettivo di prodotti a quelli orientati più direttamente a diffondere l'esperienza nel territorio, sino a quelli che promuovono la realizzazione di sistemi di autoproduzione locale, come l'associazione Pom da Téra – Gas Malnate.
Tutti i GAS, comunque, hanno l'obiettivo di svegliare, con l'esempio, la coscienza critica di ogni consumatore.
Alla mentalità imperante e imposta passivamente dalle grandi distribuzioni e dalla pubblicità per cui bisogna consumare per essere felici, i GAS rispondono che è il modo con cui si decide di consumare che rende le persone libere e felici.
