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La sindrome metabolica

Con il termine "sindrome" si intende, in medicina, un insieme di sintomi e segni clinici che costituiscono le manifestazioni di una o diverse malattie, indipendentemente dall'eziologia, cioè dalla causa che le contraddistingue.

Quando si parla di "Sindrome metabolica" quindi non ci riferiamo ad una singola patologia, ma ad un insieme di fattori di rischio per malattie cardiovascolari e diabete tra di loro correlati.

È lievemente più frequente nel maschio e la prevalenza (il rapporto fra il numero di eventi sanitari rilevati in una popolazione in un definito momento e il numero degli individui della popolazione osservati nello stesso periodo) aumenta con il crescere dell'età; da un 10 % circa nella fascia tra 40 e 49 anni sino 30 % nella fascia tra 60 e 69 anni.

(Studio di Lucca; 2.100 soggetti di età maggiore di 19 anni utilizzando i criteri Adult Treatment Panel).

L'International Diabetes Federation (IDF) ha successivamente indicato, alla luce delle nuove conoscenze, alcune modifiche più restrittive, adottate da due Società Scientifiche americane:

  • circonferenza vita maggiore o uguale a 94 cm nell'uomo e 80 cm nella donna;
  • valori di pressione arteriosa maggiori o uguali a 130/85 mmHg;
  • glicemia maggiore di 100 mg/dl.


Nel corso del tempo sono stati identificati numerosi criteri per la diagnosi.

I più seguiti sono quelli proposti nel 2001 dall' ATP III:

  • obesità viscerale (circonferenza vita maggiore di 102 cm nell'uomo e 88 cm nella donna
  • trigliceridi uguali o maggiori di 150 mg/dl
  • colesterolo HDL inferiore a 40 mg/dl nell'uomo o 50 mg/dl nella donna
  • ipertensione arteriosa con valori di pressione uguali o maggiori di 130/85 mmHg
  • glicemia a digiuno maggiore di 110 mg/dl ma inferiore a 126 mg/dl


Il vantaggio offerto da questi criteri diagnostici è la facile applicabilità alla popolazione generale; altre modalità, senz'altro più precise, non si presterebbero ad essere utilizzate altrettanto facilmente sulla popolazione.

Le persone con la sindrome metabolica generalmente non hanno sintomi pertanto, sentendosi in buona salute, non possono percepire la rilevanza del problema e assumere comportamenti corretti.

La prevenzione della sindrome metabolica consiste nel mantenere un corretto stile di vita che consenta di raggiungere o mantenere un peso corporeo entro i limiti del normopeso.

Quando sentirsi in salute non basta

A questo scopo è indispensabile praticare regolare attività fisica, anche leggera (30 minuti di cammino al giorno) e seguire una dieta bilanciata che preveda il consumo di frutta e verdura e una riduzione di cibi o bevande eccessivamente calorici.

Nella dieta occorre mantenere il giusto rapporto tra carboidrati, proteine e grassi e prestare attenzione alla tipologia dei grassi stessi.

La sindrome metabolica ha una notevole rilevanza nei paesi occidentali per la sua diffusione, per l'impatto socio-sanitario e le conseguenze sul versante economico.

Negli Stati Uniti oltre il 60% degli adulti è in sovrappeso o obeso ed è in continuo aumento il numero dei bambini e adolescenti in sovrappeso o obesi tanto che l'IDF ha ridefinito la sindrome metabolica con caratteristiche diverse in base all'età dei bambini tra 6 e 10 anni, 10 e 16 anni e per i ragazzi con un'età maggiore o uguale a 16 anni.

In Italia per quanto riguarda gli adulti il 32% è sovrappeso, mentre l'11% è obeso, cioè oltre quattro adulti su dieci (42%) sono in eccesso ponderale.

(Dati raccolti dal Sistema di sorveglianza Passi nel periodo 2010-14).

Okkio alla SaluteIl sistema di monitoraggio "OKkio alla Salute" del Centro nazionale di prevenzione e controllo delle malattie del Ministero della Salute ha effettuato un'indagine sui bambini della terza classe primaria 8-9 anni di età, evidenziando che il 22,9% è in sovrappeso e l'11,1% è in condizioni di obesità (dati relativi all'anno 2010).

Sebbene i dati pubblicati nel 2014 registrino un leggero calo di questo allarmante fenomeno, permangono elevati i livelli di eccesso ponderale, che collocano l'Italia ai primi posti in Europa per sovrappeso e obesità infantile.

Pur non esistendo dati precisi possiamo comunque dire che la "Sindrome metabolica" conferisce un aumentato rischio di sviluppare patologie.

Un soggetto, anche se non chiaramente diabetico o iperteso ma soltanto sovrappeso e sedentario ha un rischio di eventi cardiovascolari superiore del 50% rispetto a una persona che non presenta tale sindrome.

La prevenzione primaria è pertanto fondamentale e, come abbiamo visto, non riguarda solamente la popolazione adulta ma anche quella in età pediatrica e l'educazione nel primo caso può essere delegata al medico di famiglia o agli strumenti di divulgazione; nel secondo caso sono i familiari (genitori, nonni) e la scuola stessa che hanno il dovere di agire in funzione educativa.

Per curare la "Sindrome metabolica" è possibile, inoltre, associare all'attività fi sica e alla dieta alimentare - nel caso in cui lo specialista lo reputi necessario ed esclusivamente dietro prescrizione medica - l'assunzione di farmaci per ridurre la pressione arteriosa e la glicemia.

In presenza di sindrome metabolica è corretto rivolgersi presso centri specializzati per una gestione multidisciplinare adeguata.

a cura di Gilberto Orsenigo
DUOS Medicina e Diabetologia
Ospedale Valduce – Como

Per prevenire lo sviluppo della sindrome metabolica è necessario

  • mantenersi in peso-forma evitando condizioni come il sovrappeso e l'obesità (particolare attenzione va posta nel prevenire l'accumulo di grasso soprattutto a livello addominale);
  • svolgere regolarmente attività fisica, anche leggera;
  • seguire una dieta bilanciata che preveda molto consumo di frutta e verdura e una riduzione di cibi e bevande eccessivamente calorici.


Quando sentirsi in salute non bastaQuando sentirsi in salute non basta

Abitudini alimentari che nei bambini possono favorire un aumento di peso
(specie se concomitanti)

8% salta la prima colazione;
31% fa una colazione non adeguata (sbilanciata in termini di carboidrati e proteine);
52% fa una merenda di metà mattina abbondante;
25% non consuma quotidianamente frutta e/o verdura;
41% assume abitualmente bevande zuccherate e/o gassate.

OKkio alla salute - dati 2014

 

Aspetti relativi al movimento e alla sedentarietà nei bambini

16% non ha svolto attività fisica il giorno precedente;
18% pratica sport per non più di un'ora a settimana;
42% ha nella propria camera la TV;
35% guarda la TV e/o gioca con i videogiochi più di 2 ore al giorno;
25% si reca a scuola a piedi o in bicicletta.

OKkio alla salute - dati 2014