Gesù a tavola e la sapienza del vivere

Enzo Bianchi - Spezzare il Pane

Spezzare il pane.
Gesù a tavola
e la sapienza
del vivere

Enzo Bianchi,
Einaudi, 2015

Fin dal primo istante di vita il bisogno di cibo sottolinea il senso di dipendenza dall'altro, dalla madre, dalla terra, dalla natura, da molteplici realtà che assicurano un nutrimento ben oltre la necessità di sopravvivenza.

"Mangiare è molto più che nutrirsi, così come bere è molto più che dissetarsi e l'arte del vivere, la sapienza del vivere, può essere simboleggiata dall'arte del mangiare e del bere".

Così suggerisce Enzo Bianchi, priore di Bose, nel suo libro "Spezzare il pane. Gesù a tavola e la sapienza del vivere", proponendo un'approfondita riflessione sull'inscindibile relazione fra cibo e cultura, documentata nello scorrere di vicende antiche o attuali.

"Assumere il cibo, infatti, da atto di nutrimento diventa il gesto sociale per eccellenza, il gesto della comunità nel suo ritrovarsi, nel fare memoria e fare festa", precisa l'autore che, nella forma di una scorrevole conversazione, affronta temi impegnativi correlati all'utilizzo delle risorse del pianeta e a questioni decisive sul versante ecologico, politico ed economico.

Il suo discorso attinge originale "sapienza" da una lunga tradizione e proietta luminosità anche nell'oggi: "E se mangiare è un'azione al contempo naturale e culturale, l'azione del nutrirsi viene ad assumere un valore simbolico e un carattere sacro.

Mangiare ritma il tempo, la giornata, la settimana.

Di più, mangiare celebra il tempo: la nascita, l'entrata nell'età adulta, l'epifania delle storie d'amore, la morte" nota Bianchi dedicando un significativo spazio anche al vissuto di Gesù che, a proposito del cibo, ha insegnato che "la tavola è occasione di ringraziamento a Dio ed è promessa di vita e di pace per tutti".