Questo interrogativo richiama l’analisi affrontata nell’ultimo libro di Roberto Volpi, statistico particolarmente efficace nel tradurre dati in lucide percezioni dei fenomeni attuali. Di fatto l’interrogativo di Volpi lancia una provocazione inerente al filo conduttore di queste pagine, declinate sul legame vitale fra le generazioni e ci stimola, quindi, a una verifica sul tema della famiglia che oggi rischia di perdere il ruolo centrale e vitale nell’edificazione sociale.
La percezione della fragilità dei legami familiari che ha depotenziato e reso marginale la famiglia, assume un’evidenza particolare quando si mette a fuoco il fenomeno della denatalità: gli esperti ci dicono che l’Italia è il primo Paese al mondo a sperimentare il cosiddetto “superamento dei limiti demografici”, che si verifica quando gli over 60 superano gli under 20. Insomma, il nostro è un Paese che invecchia e la notizia, non certo inedita, non è affatto priva di conseguenze: il crollo demografico e l’insostenibilità del Welfare sono infatti strettamente correlati.
Ma come invertire un trend impostato su una mentalità - esito di un intreccio complesso di fattori e trasformazioni culturali lungo i decenni - che rischia di cancellare per sempre un modello di famiglia tradizionale? Non è cosa facile data la frammentazione e l’indebolimento del nucleo familiare oggi poco sostenuto da politiche efficaci: “È sommamente ingiusto che un padre e una madre con quattro figli e magari uno o due nonni in casa paghino le stesse aliquote fiscali di un single che si fa carico solo del proprio benessere... La priorità è aiutare i padri e le madri che fanno sempre più fatica ad arrivare a fine mese. Il resto viene dopo” nota il giornalista Mario Adinolfi, autore del pamphlet intitolato Voglio la mamma, denunciando la grave ina-
dempienza dello Stato nei confronti della cellula fondamentale della società.
La riflessione sulla famiglia considerata una priorità e un motore anche per l’economia, sia pure con effetti nel lungo periodo, si congiunge quindi all'interrogativo iniziale se la nostra società ha ancora bisogno della famiglia. Un interrogativo che vogliamo lasciare aperto se non altro come sollecitazione a prefigurare il futuro. Sostenere la famiglia oggi non significa volgere lo sguardo al passato, ma riconoscere un patrimonio di valori, espressioni di gratuità e solidarietà, che nelle relazioni familiari hanno sempre trovato il germe originario. E, a quanto pare, insostituibile.