Il Nuovo ISEEDal 1° gennaio 2015 e entrata in vigore la riforma dell'ISEE finalizzata ad "una maggiore equità nel welfare attraverso una più efficace valutazione della condizione economica della famiglia". La riduzione delle  risorse per la spesa sociale destinata ai servizi e alle prestazioni ha determinato l'esigenza di misurare con criteri oggettivi la ricchezza delle famiglie per indirizzare il sostegno economico pubblico, selezionando chi ne ha bisogno con un metodo imparziale.

Dal 1998, anno in cui fu introdotto, l'indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE), è stato lo strumento per valutare e confrontare la situazione economica dei nuclei familiari quando veniva richiesto l'accesso a prestazioni agevolate, erogate dai diversi livelli di governo: regionale e locale. Dopo tanti anni di applicazione questo strumento ha evidenziato diverse "criticità" (che sono state rilevate dall'osservatorio istituito presso l'INPS, e dalle analisi fatte dalla CISL sui dati elaborati dal CAF).

Riassumiamo gli aspetti più critici per comprendere le ragioni che ne hanno causato la revisione.

Alcune insufficienze sono legate alla scarsa capacita selettiva dello stesso mezzo di misurazione come: la definizione non adeguata, in alcune particolari situazioni, del nucleo familiare; il fatto che non tutti i redditi effettivamente percepiti concorrevano a determinare la relativa componente; la mancata detrazione degli assegni di mantenimento corrisposti al coniuge; la necessità di collegare la determinazione dell'indicatore ad alcune specifiche prestazioni.

Altre, invece, sono riconducibili sia alla struttura del prelievo fiscale che, nel nostro Paese, e fortemente squilibrata a svantaggio di chi non evade sia alle vaste aree di elusione. Risulta evidente la mancata indicazione del patrimonio mobiliare (la ricchezza monetaria) infatti l'80%, nella media nazionale, dichiara di non possedere nemmeno un conto corrente e un libretto di deposito. Altro rilevante limite attuativo dello strumento sono state le modalità di controllo, effettuate in maniera episodica e post- prestazione.Il Nuovo ISEE

E' emersa, quindi, con forza la necessità di intervenire con una modifica dell'ISEE che ponesse rimedio alle criticità evidenziate. A maggior ragione in un periodo di crisi economica, nel quale la destinazione delle risorse, finalizzata a sostenere i bisogni delle fasce di popolazione più disagiate, deve assumere criteri più equi, più solidali ma anche più rigorosi. La discussione sul nuovo ISEE è state lunga e complessa. Iniziata con il decreto "Salva Italia" nel dicembre 2011, si e conclusa con l'emanazione delle ultime norme attuative nel novembre 2014 e 1'entrata in vigore dal 1° gennaio 2015.

Durante tutto questo periodo, e in particolare fino all'approvazione delle nuove modalità di calcolo, introdotte nel dicembre 2013, si è sviluppato un serrato confronto con il Governo che ha visto una presenza determinata ed efficace della CISL. Si è trattato soprattutto di contrastare alcuni orientamenti che vedevano nella riforma dell'ISEE un'occasione di risparmio economico e di riduzione delle prestazioni da erogare.

Alla fine, invece, le principali modifiche intervenute tengono in giusta considerazione gli aspetti fondamentali delle politiche del nostro sindacato orientate alla tutela delle famiglie con più figli e con persone disabili, insieme alla battaglia per neutralizzare i soliti "furbetti". Teniamo sempre ben presente che avere indebitamente accesso a una prestazione agevolata significa "toglierla" ad altri che ne hanno diritto.

In sintesi queste le novità:

considera tutti i redditi percepiti dal nucleo familiare (compresi quelli fiscalmente esenti);
introduce criteri più selettivi nella valutazione del patrimonio;
valuta diversamente le caratteristiche e i bisogni del nucleo familiare (figli e persone disabili);
differenzia l'ISEE in base alla prestazione (per i minori, per l'Università, per le prestazioni di natura socio-sanitaria);
riduce l'area dei dati da autocertificare e aumenta i controlli.

Anche le modalità di presentazione sono cambiate. La DSU (Dichiarazione Unica Sostitutiva) si può presentare ancora al CAF, tuttavia, quando si presenta la documentazione, non viene rilasciata immediatamente l'attestazione con il valore ISEE, ma una ricevuta di avvenuta presentazione.

Il CAF non fa i calcoli, invia i dati dichiarati dall'interessato al sistema informativo ISEE - presso l'INPS - che, dopo averne controllato la veridicità con le banche dati della Pubblica Amministrazione (Agenzia delle Entrate/INPS), rilascia, entro 10 gg. lavorativi, il valore ISEE segnalando eventuali diversità rilevate.

Sicuramente, per i cittadini interessati, questa nuova procedura burocratica è più impegnativa, anche se non si discosta molto da quanto già si faceva con il vecchio sistema in termini di documentazione da produrre. La differenza più rilevante sta proprio nei tempi non più immediati di calcolo e consegna dell'attestazione.

Il Nuovo ISEECon l'entrata in vigore del nuovo ISEE, la CISL si è impegnata a seguire con attenzione la fase di transizione dal vecchio al nuovo indicatore per affrontare le inevitabili difficoltà e i problemi che dovessero emergere nell'applicazione della nuova normativa.

In conclusione, possiamo dire che per il nostro sindacato, anche con l'introduzione della nuova ISEE, si aprono nuove sfide perché sarà necessaria, a livello locale, una nuova strategia politica concertativa con le singole amministrazioni per rivedere le soglie di accesso alle diverse prestazioni. Sarà fondamentale inoltre il monitoraggio sull'esperienza applicativa delle nuove norme per riportare al confronto, nelle sedi istituzionali, eventuali problematiche irrisolte.

 

Ultim'ora

Il TAR del Lazio, l'11 febbraio 2015 ha accolto, seppur parzialmente, tre ricorsi presentati da alcune associazioni delle famiglie disabili: indennità di accompagnamento e assegni d'invalidità non possono essere considerati redditi da inserire nel calcolo ISEE. E adesso che cosa succederà? Non resta che aspettare le note esplicative del Ministero. La CISL è impegnata in un confronto con il Governo per trovare soluzioni che tutelino i cittadini.