Saluto Preside

 

Dal 1° settembre lascerò il servizio per la pensione dopo quarantadue anni di attività.

Saluto alunni, genitori, docenti e personale ATA e ringrazio di cuore per la collaborazione ricevuta.

Sono stata responsabile di questa scuola per dieci anni, all’inizio dei quali ho avviato il nuovo Istituto Comprensivo, che ha unito nel 2005 le scuole della ex Direzione Didattica Como 3° e la scuola media “Foscolo”. In questi anni ho avuto molte soddisfazioni, tra queste ricordo in particolare i tanti rapporti positivi con il personale, le famiglie, gli amministratori locali, lo sviluppo e l’incremento delle iscrizioni ai corsi musicali, grazie alle quali è stato possibile raddoppiare l’organico dei docenti di strumento musicale (da quattro a otto unità), la ristrutturazione della piscina, con l’avvio dei corsi di nuoto per gli alunni interni e per gli esterni, i numerosi progetti educativi e didattici realizzati grazie all’impegno e alla professionalità di tante persone, all’interno dell’istituto, nelle scuole dell’infanzia, primarie e secondaria di primo grado.

Nello scorso mese di maggio ho avuto l’onore di ricevere dal Comune di Uggiate Trevano la cittadinanza onoraria, riconoscimento importante del lavoro svolto a Uggiate presso la Direzione Didattica prima e l’Istituto Comprensivo poi, dal 1988 al 2004.

Vado in pensione con serenità, avendo in mente altre attività e nuovi impegni, convinta che nella vita occorre saper cambiare, a seconda delle fasi che si attraversano; tuttavia, nell’osservare i tanti problemi e le carenze che affliggono la scuola e nel rilevare che molti di questi derivano da ritardi, incongruenze, inadempienze del sistema scolastico, provo una certa sofferenza.

Ho iniziato ad insegnare avendo come maestro di riferimento Don Lorenzo Milani, che predicava e praticava una scuola in grado di abbattere le differenze sociali. La scuola di massa che è stata realizzata negli ultimi decenni non ha saputo essere, purtroppo, all’altezza del compito; in Italia l’abbandono scolastico ha ancora un tasso elevatissimo e l’istruzione garantisce sempre meno il riequilibrio sociale e il futuro occupazionale.

L’autonomia, assegnata alle scuole a partire dal 2000, si è tradotta ben presto nella moltiplicazione di compiti e responsabilità per gli istituti, con un assurdo incremento delle dimensioni numeriche relative ad alunni e plessi; a ciò si è aggiunta, come aggravante, la mancanza di reali possibilità decisionali per i dirigenti scolastici, in un quadro di progressivo impoverimento delle risorse.

Anche la valutazione esterna degli istituti scolastici - a mio giudizio indispensabile strumento per una vera autonomia dentro un sistema pubblico nazionale di istruzione - appare ancora lontana a venire. Gli aspetti più importanti della scuola, come la professionalità e la stabilità del corpo docente, continuano ad essere frutto del caso e delle contingenze fortunate, più che il risultato di scelte gestionali; eppure, proprio sulla preparazione degli insegnanti e sulla continuità didattica continuano a giungere sempre più numerose le istanze dei genitori. Le varie riforme che si sono succedute nella scuola negli ultimi anni - tra queste da ricordare in particolare la riforma Gelmini, con il rigore di facciata del grembiulino e del voto in condotta - sono state esclusivamente il paravento dietro il quale nascondere poderosi tagli di risorse. Tuttavia, nonostante lo scenario non semplice, facendo un personale bilancio di questa lunga esperienza professionale prevalgono nettamente gli aspetti positivi, rappresentati soprattutto dalle tante, tantissime brave persone – alunni, insegnanti, genitori, impiegati, bidelli, amministratori locali - che ho potuto incontrare e con cui ho lavorato. Le ricordo e le ringrazio una ad una, senza poterle citare per nome, perché sono troppe.

Mi auguro che la scuola possa svolgere realmente le funzioni fondamentali di istruzione ed educazione previste dalla Costituzione della repubblica italiana, grazie soprattutto alla sensibilità educativa e pedagogica e all'intelligenza delle persone che ci lavorano, superando con la passione le difficoltà.


Graziella Cotta